Commissione UE – Proposte AML e CFT per la revisione delle procedure.

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Come è noto la Commissione Europea nel mese di Luglio, in relazione al contrasto del riciclaggio,  ha avanzato una serie di proposte legislative tra le quali emergono la creazione di una authority europea per contrastare i flussi finanziari illeciti , una soglia unitaria per i pagamenti in contanti e l’istituzione di una lista dei Paesi a Rischio AML/CFT. 

Il pacchetto delle proposte legislative presentato dalla Commissione UE sarà discusso in seno al Parlamento europeo e al Consiglio. Se Parlamento e Consiglio troveranno un accordo, la futura autorità antiriciclaggio potrebbe entrare in funzione nel 2024 e iniziare il proprio lavoro di vigilanza diretta non appena la direttiva sarà stata recepita dagli Stati membri.

Nel tentativo di fare un po’ di chiarezza sui temi trattati, qui di seguito si riepilogano i contenuti delle proposte presentate il 20 Luglio scorso che nei prossimi mesi saranno oggetto di discussione :

  • istituzione di una Authority europea per il contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo;
  • criteri uniformi per l’adeguata verifica della clientela e individuazione della titolarità effettiva attraverso uno specifico Regolamento che dovrebbero confluire nel cd. “Codice Unico dell’UE in materia di AML/CFT”;
  • modifica delle norme AML e CFT attraverso la VI Direttiva che sostituirà integralmente la Direttiva 2015/849 (IV Direttiva);
  • la revisione del Regolamento 2015/847 sui trasferimenti dei fondi relativamente al tracciamento dei trasferimenti inerenti le cripto-attività
  • l’introduzione di un massimale di euro 10.000 per i pagamenti in contatti in tutta l’UE, fatte salve soglie analoghe purché non superiori.

In particolare:

Riguardo il limite per i pagamenti in contanti valido per tutta l’Unione, lo scopo della proposta è impedire alla criminalità di utilizzare i pagamenti in contanti di importo notevole per riciclare denaro derivante da atti illeciti, vista la difficoltà di risalire il percorso del denaro utilizzato nelle operazioni in contanti. Per la Commissione il tetto proposto è sufficientemente elevato da non delegittimare l’euro come moneta a corso legale e da creare ostacoli al ricorso al contante.  

Del resto, in circa due terzi degli Stati membri già si applicano soglie analoghe, anche se di entità variabile, le quali possono rimanere in vigore a condizione che non superino il limite di 10 mila euro.

In merito all’istituzione di una lista di Paesi Terzi a rischio AML/CFT è previsto il rafforzamento della cooperazione internazionale per contrastare il riciclaggio di denaro in quanto fenomeno globale. L’UE punta a modificare la composizione delle liste già in vigore (nera e grigia) sui Paesi terzi a rischio riciclaggio. In breve, le liste verrebbero stilate sulla base delle raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI-FATF). In seguito i Paesi inseriti negli elenchi del GAFI verrebbero inclusi anche in quelli dell’Ue. Sulla base delle due liste l’Unione europea applicherà misure proporzionate ai rischi posti dal singolo Paese a rischio riciclaggio. 

Resta ferma la possibilità per l’Unione di effettuare una valutazione autonoma su determinati Paesi per l’inserimento nelle liste anche se tali paesi non sono segnalati dal GAFI.
Nel 2019 un analoga proposta della Commissione fu respinta dal Consiglio europeo perché non incentivava sufficientemente gli Stati della black list ad adottare azioni correttive. La metodologia attualmente in vigore per individuare i Paesi terzi ad alto rischio di riciclaggio, viene applicata sulla base delle raccomandazioni del Consiglio, è datata 7 maggio 2020.

Per gli interventi normativi, l’obiettivo generale è migliorare il coordinamento tra i vari Stati per l’individuazione delle operazioni e delle attività sospette e colmare alcune delle lacune sfruttate dai criminali per riciclare proventi illeciti o finanziare attività terroristiche attraverso istituti del sistema finanziario europeo. Per la Commissione, le modifiche al quadro normativo dell’Unione in materia di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo contribuiranno anche a proteggere i cittadini europei dal terrorismo e dalla criminalità organizzata. La nuova authority  si chiamerà Amla (Anti-Money Laundering Authority). Questa autorità sarà il centro di un sistema unico di vigilanza a cui faranno riferimento le varie autorità degli Stati membri competenti in materia (le Unità di informazione finanziaria, Uif). In pratica, la nuova autorità antiriciclaggio sarà la centrale di coordinamento delle autorità nazionali e avrà l’obiettivo di garantire che il settore privato applichi in modo corretto e coerente le norme dell’Unione.
Amla dovrà innanzitutto istituire un unico sistema integrato di vigilanza valido in tutta l’Unione, basato su metodologie comuni e sulla convergenza verso standard di vigilanza elevati. Ma le attività affidate alla nuova autorità non si fermano alla creazione del nuovo sistema. Amla dovrà anche vigilare direttamente su alcuni degli enti finanziari ad alto rischio che operano negli Stati. Alla authority spetterà infine il compito  di coordinare e supportare la cooperazione tra le Unità di informazione finanziaria nazionali e facilitare le analisi congiunte tra alcune di esse, al fine di individuare meglio i flussi finanziari illeciti di natura transfrontaliera.

Il codice unico europeo raggrupperà lenormative in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo finalizzate ad armonizzare le disposizioni attualmente in vigore presso ciascun Stato membro. Quando il nuovo quadro normativo sarà operativo, nell’Ue si produrranno numerose conseguenze di carattere pratico, come ad esempio la possibilità di condividere le informazioni sui conti finanziari della clientela tra le varie autorità nazionali favorendo le indagini transfrontaliere.

In base al piano UE, per il settore delle cripto-attività la fornitura di portafogli anonimi di cripto-attività dovrebbe essere impedita, sulla falsariga del divieto di conti bancari anonimi disposto dalle norme dell’Ue in materia di AML/CFT. Attualmente solo alcune categorie di prestatori di servizi per le cripto-attività sono soggette alle norme dell’Unione in questo ambito. La riforma proposta dalla Commissione estenderà l’ambito di applicazione di queste norme all’intero settore delle cripto-attività, obbligando tutti i prestatori di servizi all’adeguata verifica della clientela. Le nuove modifiche garantiranno la piena tracciabilità dei trasferimenti di cripto-attività, come i Bitcoin, e consentiranno di prevenire ed individuare il loro possibile impiego a fini di riciclaggio/finanziamento del terrorismo.

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