Nuove UIF intesa in funzione – cripto-deregulation alla cripto-trasparenza
Nuove UIF intesa in funzione. Ue, intesa su Dac8. Le regole su cripto-asset e grandi patrimoni.
L’antiriciclaggio dell’Unione europea alza il tiro, decidendo di rendere più semplici, accessibili da tutte le forze dell’ordine e in formato standardizzato le informazioni finanziarie nello spazio dalle UE.
Il 16 maggio 2023, il Consiglio Affari Economici e Finanziari dell’Ue (Ecofin) ha raggiunto un’intesa sulla proposta di estendere ulteriormente il campo d’azione della Direttiva sulla Cooperazione Amministrativa (Dac 8) includendovi anche lo scambio di informazioni sui cripto-asset e sui ruling fiscali emessi per individui con cospicui patrimoni.
Le nuove regole riguarderanno solo i ruling emessi, modificati o rinnovati dopo il 1° gennaio 2026. I ruling emessi prima di tale data, ma ancora validi al 1° gennaio 2026, non rientreranno quindi nel campo di applicazione della Dac8.
Tra le novità della direttiva spicca l’estensione delle norme europee sulla trasparenza fiscale ai cripto-asset e alle monete elettroniche o virtuali. In sostanza, la Dac8 si applicherebbe a tutti i fornitori di servizi di cripto-asset (CASP): le piattaforme che forniscono un servizio nell’Unione verrebbero incluse nel perimetro della direttiva indipendentemente dal fatto che siano o meno già disciplinate dal regolamento sui mercati dei cripto-asset (MiCA).
Questo ennesimo passo avanti ha di fattori scritto la direttiva originaria, definendo procedure e principi della Dac8, ultima evoluzione rispetto all’originale. La nuova direttiva amplia i mezzi di trasparenza in dotazione dei singoli Stati membri, ma non comprende un sistema comune di sanzioni minime per i reati gravi di non conformità.
Sposta il focus della strategia Aml sulla semplificazione della modulistica bancaria/finanziaria che dovrà rispondere ai medesimi standard tecnici in tutta l’area Ue ne allarga l’accessibilità consentendola a tutte le forze dell’ordine impegnate nella repressione dei reati, e non più solo alle unità di intelligence finanziaria (le cosiddette “Fiu”).
Stando alla comunicazione ufficiale dal Consiglio Affari Economici e Finanziari all’esito dell’accordo i paesi dell’Ue dovranno «rendere disponibili le informazioni provenienti dai registri centralizzati dei conti bancari attraverso un unico punto di accesso». La differenza rispetto considerato che oggi tali informazioni sono a disposizione solo delle Uif, e che per valicare i confini devono essere prese in carico dalla cooperazione amministrativa transfrontaliera.
Una proposta di revisione della direttiva antiriciclaggio dell’Unione europea prevede che le autorità investigative e la polizia giudiziaria possano accedere e consultare i registri dei conti bancari attraverso un unico punto di accesso.
Ma, questo è il punto, la nuova Dac 8 non supera il principio consolidato che riserva la consultazione “per le vie brevi” delle informazioni finanziarie alle unità nazionali di intelligence (le Fiu, appunto) che, tra l’altro, beneficeranno proprio dell’accesso al punto di accesso unico.